Un gazebo ed il suo sostegno:
lo scenario a cui devo pegno.
Due chiacchiere, qualche risata,
poi al legno spinta, attaccata.
E’ stata una vera e propria danza
senza musica e senza stanza.
Un abbraccio, un ginocchio puntato
massaggi lievi e sguardo attirato.
La poca mira era solo una scusa,
un gioco, con l’attenzione elusa,
piccoli passi mentre il fiato si spezza
il battito accelera, limite disprezza.
Turgido e teso, il fiato sospeso,
l’emozione si poteva toccare
l’apparizione non ha sorpreso
il desiderio s’è messo a scalpitare.
Giochi di tocchi e respiri sulla pelle
affiorano brividi alla valle delle stelle
corpo contro corpo e battiti condivisi
hanno unito le labbra in baci e sorrisi.