martedì 4 settembre 2012

. Dedicata: elogio funebre


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Si canta con Rime di Vita e di Morte
lunghe le prime, le seconde più corte.
Con queste parole Voglio chinare il capo
a chi purtroppo ormai c’ha lasciato.

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° La Gatta °

C’era una volta  “La Gatta”
or  solo macchia scarlatta:
Fu grand’Esteta del Sublime,
ma tatuaggi più non imprime.

Animo Fiero e sguardo Forte
è andata incontro alla morte.
Ma il suo ricordo Vive ancora
in chi per Lei, il cor s’addolora.

La sua Arpa non vibra, triste
non suona più note già viste,
Attende invano il suo tocco
che più non v’è, mal ridotto.

Prematura: forzata la dipartita,
ma nei ricordi non è già sparita.
Precisa, puntuale la sua immagine
in cuore, mente e su queste pagine.

Il Concilio del Sublime vi ricorda,
Shiryn, come filo di una corda:
profondamente a loro intrecciata
la vostra assenza, il dolore dilata.

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Sotto espressa richiesta del Concilio del Sublime

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