Il pianto del vento spezzò quel silenzio,
la nebbia disciolta da un sole annoiato,
pianse al ricordo d'un destino d’assenzio,
eterna la chiara luce raggiunse ogni prato.
Gocce violente di rugiada cadon dal cielo,
scandendo il libero volo di stormi
d'uccelli,
la meta è lontana, dura è la fuga dal gelo
librarsi nel blu è leggero, tra tanti
fratelli.
Frantumi di specchio che feriscono il
cuore,
nella testa uno sguardo da chiudere in
pugni,
rossi i suoi occhi per tanto amore… dolore,
arsa è la gola per pianti, raccolti in
scrigni.
Non fu urlo dell'uomo a crear gli elementi,
dal suo pianto di uomo nacquero vita e
calore.
Non fu mente dell'uomo a far sorger
sentimenti,
fu amore di piccolo uomo a crear grande dolore.
Soltanto il valore, il dolore non nega,
mentre la razionalità crea agonie,
in verdi ricordi la coscienza annega
tra speranze, sogni, illazioni e bugie
Nessun commento:
Posta un commento