martedì 4 settembre 2012

. Fiori .


Fin dall’era antica
Sopravvive un usanza patriarcale
Per cui, qualunque immagine colorita
Può tradursi in un immagine floreale.

Rosa rossa vuol dire “amore ardente”;
il crisantemo “prego, condoglianze”;
fiore d’arancio “liete circostanze”;
la violetta “un ricordo persistente”.

“Un fiore, voglio un fiore solamente…”
Sussurra un menestrello dolcemente
Sotto il balcone della sua divina,
suonando con la chitarra in sordina.


E mentre un giovanotto ti cesella
L’ultime note della serenata,
si sporge dal balcone la sua bella
e gli getta rapìta, affascinata,

la rosa rossa: il pegno d’amore!
Ma guarda caso nello stesso istante
Piove dalla finestra sovrastante
L’omaggio del paterno genitore;


un fiore; anzi una pianta di geranio,
che, centrata con rara precisione,
del menestrello la metà del cranio.
Significa, pur essendo un fiore, “Vai a dormire, zuccone!”

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